La sposina

Questa gentile composizione rivela una maturità insospettata in una fanciulla poco più che tredicenne. Chi gliel’ha detto a lei, bambina ancora, che certe svolte della vita non lasciano più margine ai trastulli? Penso alla mia mamma, a tutte le nostre mamme, che pur senza dirlo hanno preso tanto sul serio la loro delicata missione. Ma Raffaella è una bambina e può ancora giocare tranquillamente.

Quanno che ‘na farfalla
perde de’ vista er fiore profumato,
e gira, vola e traballa
finché nun l’ha trovato;
così quer giorno
tra la folla,
se girava ‘ntorno
come ‘na farfalla
‘na sposina;
era giovane e carina,
e er matrimonio, chissà,
l’aveva preso pe’ ‘n gioco;
ma a gioco finito
che se trova davanti?
Er marito!
Già se n’era scordata,
se credeva forse d’annà a Comunione,
e allora, che ce stava a fà
quer tenente d’Avviazzione?
Lenta all’altare s’avvia;
peccato, li giochi l’aveva presi pe’ mania;
e ‘mo co’ le mani giunte e l’occhi ‘n sù,
pare che dice: – Madonna mja nun vojo giocà più.

(Roma, 4 agosto 1954)

This entry was posted in Poesie. Bookmark the permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>